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La Costituzione Italiana, nella sua prima parte che riguarda i diritti ed i doveri dei Cittadini, all’art. 24 statuisce che: “Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento.”

Per assicurare che ogni Cittadino possa effettivamente tutelare i proprii diritti, questa stessa norma prevede, al secondo comma, che: “Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione.

Infatti, chi è titolare di un reddito imponibile non superiore ad euro 10.628,16 risultante dall’ultima dichiarazione può essere ammesso al patrocinio legale “a spese dello Stato” e sarà difeso, in sede civile che penale, da un avvocato a sua scelta tra quelli che risultano iscritti nell’apposito elenco del “Gratuito Patrocinio”.

Per assicurare che i diritti dei Cittadini siano efficacemente tutelati secondo Giustizia il predetto art. 24, addirittura, prevede che: “La legge determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari.” – In pratica, la Costituzione vuole che ogni Cittadino, indipendentemente dalle sue capacità economiche, possa tutelare i proprii diritti rivolgendosi con fiducia al Magistrato (cioè al Potere Giudiziario dello Stato), sapendo che la Legge sarà ben applicata tanto che essa stessa prevede che eventuali “errori giudiziali” saranno riparati!

Sembrerebbe chiaro, quindi, che ogni legge emanata dallo Stato, per rispettare i princìpii appena richiamati della Costituzione, dovrebbe rendere “facile” al Cittadino la
possibilità di tutelare i proprii diritti. Eppure così non è!

Ogni giorno, infatti, il Legislatore (cioè il Potere Legislativo dello Stato) emana leggi che, per dichiarati motivi economici e di decongestionamento delle strutture giudiziarie oramai al collasso, al contrario di quanto prevede la Costituzione, ostacolano, e di fatto impediscono al Cittadino, rendendola sempre più costosa ed onerosa, la difesa dei proprii diritti.

L’esempio più banale è la recente norma che, eliminando la esenzione dal pagamento del contributo previsto per la presentazione dei giudizi innanzi al Magistrato, ha imposto il pagamento anche per la “opposizione alle multe”  inflitte per la violazione delle norme del Codice della Strada: in pratica nessun Cittadino andrà a tutelare un suo diritto che ritenga violato da una multa “ingiusta” se per farlo deve pagare già una somma anche superiore alla multa stessa! Lo Stato da un lato incassa più soldi e dall’altro ne spende meno per il minor numero di cause, ma il diritto del Cittadino che fine fa? E la Costituzione?

Già nel Luglio scorso il Decreto Legge N° 98/2011, aveva aumentato di una buona percentuale il “Contributo Unificato” (cioè la “tassa” che si paga al momento di presentare il giudizio nella Cancelleria del Giudice competente) ed aveva introdotto il pagamento del Contributo anche per quei procedimenti che, per esempio in materia di Famiglia e di Lavoro, da sempre erano stati esentati per facilitare il Cittadino alla tutela di particolari diritti. E la Costituzione? Questa, che è la Prima Legge dello Stato alla quale tutte le altre devono uniformarsi, all’art. 113 prevede che: “Contro gli atti della pubblica amministrazione è sempre ammessa la tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi dinanzi agli organi di giurisdizione ordinaria o amministrativa”; il diritto del Cittadino va tutelato, quindi, anche contro eventuali atti della P.A. che dovessero pregiudicarlo.

Eppure una recente legge dello Stato, col fine dichiarato di rendere le procedure di affidamento degli appalti degli Enti pubblici più veloci, nel caso si voglia impugnare un atto relativo a pubblici lavori, servizi e forniture, in particolare quelle di basso valore, ha imposto il pagamento di un Contributo di soli euro 4.000,00! che raddoppiano nel caso il ricorrente chieda al Giudice di sospendere l’atto impugnato. Poiché spesso gli appalti degli Enti Pubblici per le piccole forniture o piccoli lavori non arrivano a questo valore è normale che nessuno andrà più ad impugnare gli atti di una gara, seppure affetta da irregolarità (volute o non volute): ma il diritto del Cittadino che fine fa? E la Costituzione?

Anche il Governo Monti, con la scusa della crisi economica, nella Legge di Stabilità 2012 ha previsto sia una serie di aumenti del famoso Contributo (per proporre appello aumento del 50%, per il ricorso in Cassazione del 100%) sia una serie di nuovi casi in cui bisogna versare il Contributo anche se già versato da chi ha iniziato il medesimo giudizio.

Il Potere Legislativo (politico) degli ultimi anni ha intrapreso la strada (senza uscita) di ostacolare, attraverso costi sempre più alti ed insostenibili, il ricorso alla Giustizia da parte del Cittadino il quale sarà sempre più costretto a vedere i proprii diritti violati senza poter ottenere quella tutela garantita dall’art. 24 della Costituzione.

D’altra parte occorre capire che se v’è un alto numero di cause nuove ogni anno è perché vi è un alto numero di Cittadini che sente necessità di tutela giudiziaria e questa tutela non può, e non deve, essere limitata aumentando a dismisura il costo dei giudizi; se la Corte di Cassazione è “intasata” di cause vuol dire che il Cittadino non si è sentito ben tutelato nei gradi precedenti (ed il numero di ricorsi accolti conferma tale motivo) e, forse, anche perché lo stesso Legislatore, negli anni scorsi, ha previsto che, per esempio, le cause di valore inferiore a 1.100,00 euro, così come le stesse opposizioni alle multe di cui abbiamo parlato, fossero impugnabili solo con il ricorso in Cassazione e non con l’appello davanti ad un Giudice inferiore. E di tanto non se ne può addossare, ora, la colpa al Cittadino ovvero all’Avvocatura, che non scelgono tale strada solo per divertimento o maggior guadagno.

Buon anno (giudiziario) a tutti, Cittadini ed Avvocatura: ne avranno entrambi bisogno, perché con lo “smantellamento” dell’Avvocatura che il Potere politico sta tentando di attuare, i primi non saranno più tutelati, con buona pace dello Stato di Diritto, riducendo i Cittadini a semplici sudditi!

AVV. GIOVANNI A. M. MORANA

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