by Somma Informatica
Redazione
Contatta su Skype la Redazione di SommariaMente Free Press per inserire gratuitamente i tuoi articoli
oppure inviaci una mail a redazione@sommariamente.it
Editore
Contatta su Skype l'Editore di SommariaMente Free Press
oppure inviaci una mail a redazione@sommariamente.it
Marketing-Pubblicità
Contatta su Skype l'ufficio commerciale di SommariaMente Free Press per la tua pubblicità sul nostro sito e sul nostro cartaceo
oppure inviaci una mail a commerciale@sommariamente.it per il tuo PREVENTIVO GRATUITO
Cliccaci su Google+
LinkedIn

ABIO (Associazione per il bambino in ospedale) da oltre trent’anni si batte per promuovere il benessere del bambino e dell’adolescente  in ospedale, attraverso un’accoglienza sempre più umanizzata del paziente e dei genitori che lo accompagnano. L’evento più significativo nel corso dell’anno per tutti i volontari ABIO è la Giornata  Nazionale “ per Amore  per ABIO”, che si tiene in tutta Italia l’ultimo sabato di settembre. Si tratta di un’occasione unica in cui i volontari si presentano nelle  piazze delle città italiane in cui ABIO è attiva(circa 100) per promuovere la propria attività e raccogliere fondi. ABIO vi aspetta il 29 Settembre in Corso Italia – Largo Arcivescovile a Sorrento presso la Cattedrale dei Santi Filippo e Giacomo e il 30 Settembre in Piazza Matteotti a Castellammare di Stabia (Stazione F.S.).

Con l’offerta di 5euro i volontari ABIO doneranno:

– un cestino di pere da 2 Kg;

– palloncini per i vostri bimbi;

– un biglietto numerato per l’estrazione di premi di eco-arte;

– la pesca di un peluche.

Mr e Mrs Pera aspettano di fare una foto con i vostri bimbi!!!!

I volontari ABIO saranno felici di trascorrere del tempo con i bimbi in visita organizzando dei divertenti giochi. I referenti sono il Dottor Carlo Alfaro, dirigente di primo livello della Pediatria dell’Ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, dove da anni opera un gruppo di circa 20 volontari attivi secondo  turnazione programmata, e le volontarie ABIO Marianna D’Alessio, Donatella Abate e Luisa Carotenuto.

In Italia più di 1.254.000 bambini sono assistiti ogni anno in ospedale. I tassi di ospedalizzazione italiani sono apparentemente simili a quelli del resto d’Europa, ma in realtà ingiustificatamente elevati se si considera che solo in Italia esiste la rete dei pediatri di famiglia, mentre le altre Nazioni europee non hanno una rete di assistenza di base rivolta esclusivamente all’età pediatrica.

I piccoli malati non necessitano solo di cure mediche. La qualità dell’accoglienza nelle strutture sanitarie e l’attenzione ai loro bisogni emotivi, affettivi e culturali sono fondamentali. Con questi presupposti è nata la Carta dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in Ospedale, redatta dalla Fondazione ABIO Italia Onlus in collaborazione con la Società Italiana di Pediatria. La Carta si compone di dieci principi che prendono ispirazione dalla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, e mira a tutelare il benessere fisico, psichico e relazionale dei piccoli pazienti ricoverati. I bambini, gli adolescenti ricoverati e le loro famiglie hanno diritto per prima cosa alla migliore qualità delle cure. Altre inderogabili garanzie: avere accanto in ogni momento i genitori, ricevere informazioni adeguate, essere ricoverati in reparti pediatrici distinti per fasce d’età, ricevere assistenza 24 ore al giorno, poter giocare e, naturalmente, soffrire il meno possibile: in sintesi, ai bambini vanno garantiti serenità, gioco, affetti.

L’associazione ABIO è una ONLUS fondata nel 1978 per promuovere l’umanizzazione dell’ospedale e sdrammatizzare l’impatto del paziente e della sua famiglia con le strutture sanitarie, ed è rappresentante italiano di EACH (European Association for Children in Hospital), che raggruppa e coordina le associazioni a favore dei bambini ricoverati di 16 Paesi europei. Le sedi operative sono a: Milano, Asola, Como, Cantù, Erba, Vizzolo-Predabissi, Lodi, Desenzano del Garda Merate, Mantova, Bergamo, Brianza, Sondrio, Rho, Lecco, Cernusco sul Naviglio/Melzo, Cremona, Esine Treviglio Manerbio, Castelfranco Veneto, Montebelluna, Mestre, Verona, Cuneo, Trieste, Crema, Magenta, Torino, Biella, Verbania, Vercelli,, Savigliano,, Mondovì, Udine, Trento, Roma, Novara, Partinico, Catania, Messina, Palermo, Ragusa, Sciacca, Caltagirone, Cosenza, Potenza,Cagliari, Iglesias, Bari, Castellammare di Stabia , L’Aquila, Perugia, Napoli, Lucca, Pavia, Grosseto, Firenze, Viareggio, Pesaro, Bologna. Ogni anno ABIO realizza in Italia 600.000 ore di servizio di volontariato presso le pediatrie ospedaliere, 500 ore di formazione ed aggiornamento dei volontari, costante fornitura di materiale ludico-ricreativo in tutti i reparti. Tutti gli anni numerosi aspiranti volontari partecipano ai corsi di formazione organizzati in tutta Italia. I volontari quotidianamente offrono il loro sorriso ai bambini e agli adolescenti in ospedale e sono di supporto ai genitori che li accompagnano in questo difficile momento. Grazie all’impegno quotidiano, all’entusiasmo e alla creatività dei volontari, i reparti pediatrici diventano ambienti dove trovano spazio il gioco, l’allegria , i colori.. I volontari ABIO, che fanno del sorriso la loro bandiera (il motto è:  un volontario ABIO sa come far sorridere un bambino) e della solidarietà, disponibilità, impegno, buona educazione, serietà, equilibrio, fantasia le loro armi, svolgono numerose funzioni finalizzate alla promozione del benessere dei pazienti e dell’ospedale stesso: accolgono il bambino al momento del ricovero e facilitano il suo inserimento in reparto; lo intrattengono con giochi e attività adatti alla sua età e situazione, valorizzandone la parte sana; lo assistono durante le visite mediche e le terapie, preparandolo, intrattenendolo e distraendolo; abbelliscono le strutture del reparto con decorazioni, arredi, pupazzi, disegni per renderle più accoglienti e colorate; permettono ai genitori di distrarsi o assentarsi momentaneamente; ascoltano i problemi e le ansie dei genitori, li sostengono, li consigliano, li guidano, li informano. Ma il ruolo precipuo dei volontari è stimolare e favorire il gioco del bambino ricoverato. Il gioco è l’attività per eccellenza dei bambini, con implicazioni fondamentali per il loro corretto sviluppo psico-emotivo. Giocare in ospedale è importante per diversi motivi: costituisce la continuità con la vita normale fuori dal reparto e quindi recupera la dimensione sana del bambino in un ambiente che ne sottolinea invece quella malata; consente di dar voce al subconscio, scaricando rabbia e frustrazioni, esteriorizzando timori, tensioni e paure, esprimendo sentimenti e desideri, difendendolo dall’angoscia e dall’ansia; permette di evadere con la fantasia dalla realtà e di distrarsi dalla sofferenza e dalla noia. Il volontario ABIO non è un volontario del tempo libero,  bensì una persona consapevole che il proprio impegno costituisce un valore sociale. Non esiste un volontario ABIO “tipico”: ciascuno ha caratteristiche e vissuti molto diversi, 9 volontari su 10 sono  donne, un terzo ha più di 55 anni ma la maggior parte ha un’età compresa tra i 20 e 45 anni. Questo tipo di volontariato non richiede conoscenze particolari: indipendentemente da età, cultura e condizione lavorativa, basta solo imparare ad agire con responsabilità e consapevolezza in un contesto specifico con compiti e capacità definite. La preparazione avviene attraverso una formazione che si articola in:

– un incontro formativo in cui vengono illustrate la storia, l’organizzazione, gli scopi dell’associazione ABIO locale e di Fondazione ABIO Italia, i diritti e i doveri del volontario, le regole di comportamento e la disciplina;

– un incontro di selezione-autovalutazione a piccoli gruppi per verificare reciprocamente compatibilità tra caratteristiche e intenti dell’aspirante volontario e tratti distintivi della figura e dei compiti del volontario ABIO;

– un corso di formazione base rivolto agli aspiranti volontari che comprende:

1) un incontro di approfondimento su aspetti igienico-sanitari-comportamentali per una miglior conoscenza dell’ambito ospedaliero di intervento e delle sue regole;

2) un incontro di approfondimento sull’importanza del gioco in ospedale  e principali tecniche di intervento ludico;

3) un seminario psicologico-motivazionale;

4) un periodo di tirocinio in ospedale della durata di circa 6 mesi (20 turni per un totale di 60 ore) in affiancamento a volontari già attivi.

La formazione intende: sviluppare la conoscenza relativa alle funzioni e caratteristiche del volontario; accrescere in ciascuno la consapevolezza degli aspetti relativi alle proprie motivazioni e ai propri bisogni; promuovere il pieno coinvolgimento dei volontari nelle iniziative formative; costruire un processo progressivo di appartenenza al gruppo; promuovere l’omogeneità delle competenze; verificare la piena compatibilità tra chi desidera svolgere questo servizio e ciò che esso richiede.

Lascia un commento

Sommariamente Web Tv
Watch live streaming video from sommariamente at livestream.com
Cerca con google
Ricerca personalizzata
NERI PER CASO a SORRENTO
Facebook
Invia notizia

    Il tuo nome (richiesto)

    La tua email (richiesto)

    Oggetto

    Il tuo messaggio

    Allega un file

    Twitter
    Iscriviti alla nostra Newsletter
      35180
    Donazioni
    Archivi
    Protected by Copyscape Duplicate Content Protection Tool