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Di Biagio Verdicchio

Insegnanti e studenti tornano in piazza sabato 24 novembre, in occasione dello sciopero nazionale della scuola indetto da Uil e Cisl Scuola, Flc Cgil, Snals-Confsal e Gilda, cui si sono aggiunti anche i Cobas. Si tratta dell’ennesimo stop, dopo quello dello scorso 14 novembre, appena due settimane fa, con iniziative di protesta in tutta Europa contro le politiche di austerità.

Cobas e studenti hanno confermato il corteo dalle 9 alle 14, da piazza della Repubblica a piazza Santi Apostoli a Roma, ma nel resto d’Italia sono in programma grosse manifestazioni.

Nel Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL, si leggono le ragioni di questo ennesimo sciopero del mondo della scuola.

Non siamo più disponibili a subire i tagli alla scuola e all’istruzione pubblica. Le scelte politiche del Governo Monti e del Ministro Profumo assestano un ulteriore duro colpo alla qualità dell’offerta formativa, al diritto al sapere per tutti, alle condizioni salariali e contrattuali dei lavoratori a partire dal mancato ripristino degli scatti di anzianità. Si continuano a ridurre gli organici negando il lavoro e le prospettive di stabilizzazione ai precari mentre si procede con un concorso inutile e costoso. Vengono ulteriormente ristretti gli spazi di democrazia  e frammentato il sistema nazionale d’istruzione con la legge di riforma degli organi collegiali. Le lotte degli studenti e dei lavoratori della scuola pongono la necessità di cancellare le politiche di austerità  che stanno allargando le disuguaglianze e umiliando una intera generazione che è esclusa dal lavoro e dal diritto allo studio. Non lasceremo soli quei ragazzi e deve essere chiaro a tutti che, nel garantire la protesta pacifica, serve il rispetto della legalità e della democrazia. Per la difesa della scuola pubblica il 24 novembre la FLC CGIL, insieme a tutte le altre organizzazioni sindacali, sciopererà e parteciperà alla manifestazione unitaria a Piazza del Popolo dalle ore 10.00 alle 13.00.

La situazione lungo lo stivale è dunque agitata, da Milano a Palermo continuano anche le occupazioni degli istituti. Sembra, per molti, di essere tornati agli anni “forti” delle proteste contro le politiche del governo in fatto di scuola: e senza andare agli anni sessanta, sembra essere tornata negli studenti la stessa voglia che li spinse – numerosi – a protestare come negli anni ottanta.

Nella costiera sorrentina spesso tacciata di essere “lontana” e “distratta” da tali tematiche, l’appuntamento è per tutti alle 9,15 in Piazza Lauro. Alle 9,30 si terranno gli interventi dei rappresentanti d’istituto cui seguirà dibattito con gli studenti. Un’ora più tardi avrà inizio il corteo che seguirà questo percorso: Piazza Lauro – Via degli Aranci – Parco Tasso – Piazza Tasso – Corso Italia – Piazza Lauro.  Saranno coinvolti gli studenti del: Liceo scientifico G. Salvemini, Liceo classico Publio Virgilio Marone, Liceo artistico Isa Grandi, Istituto tecnico nautico N. Bixio e dell’Istituto polispecialistico San Paolo.

Una manifestazione in grande stile, come non si vedeva da tanto. Con tanto di gruppo fb, si stanno raccogliendo le adesioni alla manifestazione, mentre il Rappresentante d’Istituto del Liceo Publio Virgilio Marone Gianmaria Borzillo, in un comunicato si rivolge agli studenti della Costiera e ai network locali, per sottolineare le ragioni di una giornata che in Costiera non sarà di certo come le altre. “Il giorno 24/11/12 gli studenti del Liceo Publio Virgilio Marone di Meta si assenteranno dalle lezioni per manifestare contro i tagli alla scuola e alla provincia effettuati dal governo e per la drammatica situazione riguardante la circumvesuviana. Lo sciopero includerà tutti gli istituti della penisola sorrentina che parteciperanno ad un corteo che girerà per le vie principali di Sorrento, per poi assistere ad una vera e propria manifestazione, che si terrà in Piazza Lauro, dove si esibiranno gli studenti e i rappresentanti d’Istituto instaureranno un dialogo approfondito sulle gravi problematiche che hanno indotto all’assenza dalle lezioni. Da rappresentante d’istituto del Publio Virgilio Marone, ribadisco l’importanza di un evento del genere. I tagli alla provincia, alle fondamenta della scuola indicano una politica ben precisa che va avanti da circa 20 anni, una politica censoria che sta privando a tutti i diritti basilari dello studente. Si sta negando il diritto allo studio, ma soprattutto con lo smontare qualsiasi forma d’istruzione, di attività artistica ed intellettuale, ci stanno privando del pensiero. Una popolazione senza scuola, senza cultura, non può pensare e ciò che il 24 novembre tutti noi ci impegneremo a fare è questo: PENSARE. Il pensare visto come discutere, parlare, informare, ragionare su cosa bisogna realmente fare e valorizzare i talenti dei ragazzi. La scuola è finita e non vi sarà nessuna estate. Diciamo “BASTA”!

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