Forum dei Diritti dell’Uomo: “Educazione per la vita”

Comunicato stampa

Si è tenuta lunedì 14 Settembre2015, presso la Biblioteca comunale di Piano di Sorrento, la conferenza di presentazione del Forum dei Diritti dell’Uomo, “Educazione per la vita”, fatti e dottrine, che si terrà a Sorrento il 6-7-8 novembre 2015, organizzata dall’Unitre, Università delle Tre Età della Penisola Sorrentina, nel ventennale della sua fondazione.

Presente il Consiglio Direttivo dell’Associazione, il Presidente prof. Vincenzo Esposito ha illustrato gli scopi e il programma dell’evento, teso ad affermare concretamente il diritto di tutti in ogni età all’educazione quale diritto di cittadinanza e quale mezzo per elevare il senso civico nelle comunità. Egli ha ricordato che l’Unitre Sorrentina, presente in cinque comuni della Penisola Sorrentina, da venti anni svolge corsi di cultura, laboratori di arte e mestiere e altre attività di animazione culturale, coinvolgendo un centinaio di docenti volontari all’anno (senza compensi) e alcune centinaia di persone (in maggioranza donne) adulte e anziane come studenti. Lo stile educativo è detto “non formale” perché non è realizzato secondo un piano sistematico ma facendo incontrare le disponibilità professionali, di mestiere e di esperienza dei docenti con gli interessi e bisogni di conoscenza, apprendimento, occupazione del tempo libero degli associati. Le finalità educative e formative che l’Unitre si pone, dette in sintesi, sono di legare istruzione, diffusione del sapere, aggiornamento culturale, col senso civico e la socializzazione degli individui adulti ed anziani, convinti che la qualità della vita dei singoli come dei gruppi, dipenda in gran parte dall’istruzione e dal grado di civiltà che si manifestano nella cittadinanza attiva e nei comportamenti con i più giovani.

La nostra azione, volontaria e gratuita – ha aggiunto il prof. Esposito- mira, quindi, a dare agli adulti i convincimenti e le competenze utili ad essere parte attiva nella società e a trasmettere, ai figli e ai nipoti, civismo e curiosità per il sapere che notiamo troppo carenti nel nostro ambiente, sia perché la scuola e la famiglia mostrano le loro difficoltà nel trasmetterli, sia perché l’ambiente sociale non incoraggia i comportamenti che la società democratica valorizza. Non va ignorato il limite posto dalla mancanza di continuità tra le generazioni.

Il nostro impegno di cittadini attivi coinvolge solo in minima parte le persone che avrebbero maggiore bisogno di autoformazione civica, ma la nostra esperienza può essere utile per impostare un piano generalizzato d’interventi che solo lo Stato può organizzare. Purtroppo, in Italia, l’educazione statale degli adulti si è limitata alla formazione professionale con molti sprechi e scarsi risultati. Alla nostra esperienza può essere accostata quella dei circoli di studio gestiti dai comuni del Centro Italia e quella di altre università popolari o diversamente nominate.

In coincidenza col ventennale dell’Associazione vogliamo realizzare un incontro fra esperti per una riflessione sull’EdA in Italia e nel suo Meridione, sperando di ottenere l’attenzione della Politica e delle classi dirigenti. Il Forum dal titolo “L’Educazione per la Vita” è intitolato a G. Filangieri che compì a Vico Equense, prima di cessare i suoi giorni, il quarto volume della “Scienza della Legislazione”, dedicato per intero ai problemi dell’educazione nei suoi molteplici aspetti. Il libro fu pubblicato a Napoli fra il 1780 e il 1788, anno della morte dell’autore appena trentaseienne. Nello sterminato panorama del diritto che è “La scienza della Legislazione” i problemi dell’educazione hanno un posto molto rilevante. Essa assume anzi nel quadro generale un ruolo primario poiché il timore delle reazioni della legge potrà ridurre “il numero dei delinquenti, ma non farà mai nascere gli eroi”. La virtù non può essere che il prodotto di molte altre forze: “l’educazione considerata come prima di queste forze richiamerà – dice il Filangieri – le prime nostre cure”. Far rientrare l’organizzazione nell’educazione nell’ambito del diritto significa farne un problema pubblico, un problema giuridico, un problema dello Stato. E il Diritto condiviso dalle Democrazie aggiunge che l’educazione non può essere limitata all’adolescenza ma deve essere continua per la vita.

Il Presidente dell’Unitre ha concluso dicendo che il pensiero del grande pensatore napoletano ovviamente è datato ma il riferimento al suo nome ci serve per richiamare la classe dirigente meridionale alle responsabilità del suo ruolo nell’attuale società e la classe politica italiana alle decisioni che occorrono nella realtà difficile che viviamo. Vogliamo sperare che il messaggio non passi ancora una volta come flatus vocis senza orecchie che ascoltino.