Siani e Impastato, due uomini, due figure a confronto che hanno contribuito, col loro esempio a fare la storia della Legalità. Ed è di questi emblemi che sabato scorso, alla libreria Indipendente di Sorrento, la giovanissima Benedetta De Nicola, ha discorso, accompagnata da Riccardo Piroddi che, dopo un excursus storico sulla Mafia e sulla Camorra, ha evidenziato la volontà di Siani a fare il “giornalista giornalista”, mentre di Impastato la sua grandissima dignità, il coraggio di ribellarsi alla famiglia stessa. Frutto di un lavoro svolto quando era tra i banchi del liceo, la diciannovenne nella Legalità ci crede davvero, motivo per il quale ha voluto rendere partecipi i giovani.
Due mini saggi, anzi due testi argomentativi su “Peppino e Giancarlo”, come li chiama lei, sviluppati secondo il suo punto di vista e le sue conoscenze, frutto di ricerche personali e dell’andare oltre i testi, con la sensibilità che da sempre l’ha caratterizzata. “Non voglio parlare di quanto sia cattivo il mondo, con buonismo”, ha sottolineato la giovane, mettendo in risalto le differenze e le divergenze tra i due uomini in una serata a loro dedicata con un motivo preciso. “L’ho voluta”, ha ribadito con fierezza, “perché voglio insegnare ai ragazzi chi sono certi personaggi, facendo capire che non sono eroi, ma persone semplici che si sono ribellate ad un sistema, pagando, purtroppo, con la vita”. Un forte impegno di sensibilizzazione delle masse, quello della De Nicola che ribadisce con forza che “le Mafie si combattono con la conoscenza e i ragazzi sono terreno fertile”.
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