Per il secondo anno consecutivo il Maggio dei Monumenti, organizzato dal Comune di concerto con l’Associazione turistica Pro Loco, tra le varie attività, unitamente alle Associazioni come la FIDAPA e l’UNITRE’, ha proposto, tra i primi, un appuntamento con l’arte. Il 10 maggio, infatti, nella Basilica della SS.Trinità, grazie alla disponibilità di Don Marino De Rosa e del priore dell’Arciconfraternita, Pasquale Bagno,è stata presentata la tela “Madonna con Bambino e S.Francesco” della pittrice tardo manierista, Lavinia Fontana (di cui già abbiamo parlato). Ad introdurre il relatore, prof. Stefano de Mieri, storico dell’arte, il dott. Carlo Pepe. “Questa basilica”, ha esordito il funzionario, “è uno scrigno d’arte che si è riuscito a comporre in tanti secoli, ed è una delle cose belle da tenere e da amare. Porre mano al restauro di questa tela, con la spinta di don Marino, dell’Arciconfraternita dei Pellegrini e Convalescenti, delle tante associazioni e di tanti di noi, era ed è per noi motivo di orgoglio. I tempi hanno portato anche alla perdita di tante opere, ma ci sono occasioni per poter ricominciare, ridando a queste opere la vita e lo smalto”. Dopo aver ringraziato le associazioni per il contributo offerto con la raccolta fondi per il restauro della tela, il dott. Pepe ha concluso ricordando che il miglior inizio per questo maggio dei monumenti è stato proprio il restauro di questo quadro e che ci sarà a breve una piccola pubblicazione nella quale” Maggio 2014 ricordato nella storia di Piano per ridare alle opere lo splendore e la luce del tempo”. A prendere poi la parola, il custode dei tesori della Basilica , nonché “padrone di casa”, don Marino che, dopo aver ringraziato quanti hanno creduto in questo restauro, a partire dall’entusiasmo del Presidente della pro loco, Marco D’Esposito, del sindaco, del dott. Pepe, dell’Arciconfraternita e dei cittadini, senza tralasciare le restauratrici, ha sottolineato l’importanza dell’evento:restituire un’opera d’arte alla comunità, così come ci è stata donata dal committente. “Un’opera conservata fino ad ora in sagrestia”, come ha precisato don Marino, “per cui è stata goduta da pochi e che tanti non conoscevano. Ad accodarsi ai ringraziamenti anche il primo cittadino, prof. Ruggiero. “Ci rimettiamo in un percorso di sensi. Stiamo perdendo il contatto nelle relazioni, nella fede, con la corporeità. Tutto ciò che ereditiamo dal passato è un inno ai sensi”. A relazionare poi sulla pittrice , il prof. Stefano de Mieri, storico dell’arte che si è soffermato sull’aspetto che più incuriosisce del quadro in esame, proprio perché opera di una donna, e sulla committenza. “I committenti”, ha asserito l’esperto, “sono incuriositi dal fatto che la pittrice sia una donna, soprattutto ritrattista”.Di notevole interesse, invece, e questo dato non è passato inosservato ai presenti,come si attinge dalla tela stessa, la data del 1612 e il nome del committente, un certo Giovan Lorenzo Casola, molto probabilmente un mercante o un altolocato. In attesa che gli storici e gli appassionati si mettano sulle tracce del committente, la tela sarà affidata alle mani delle restauratrici Alessandra Cacace e Andreina Castellano che, in circa tre mesi, come ha precisato la dott.ssa Castellano, restaureranno il dipinto che resterà, naturalmente in Basilica e potrà essere visibile a quanti vorranno condividere l’esperienza, nei limiti di sicurezza.
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