Sorrento – Silvia Avallone, la giovane scrittrice e poetessa di origini piemontesi arrivata all’enorme successo tre anni fa, a soli ventisei anni, col best-seller d’esordio Acciaio (Rizzoli), pluripremiato, trasposto sul grande schermo da Stefano Mordini con gli attori Michele Riondino e Vittoria Puccini, e tradotto in 20 Paesi del mondo, è stata ospite il 27 ottobre con il suo secondo romanzo, Marina Bellezza, sempre per Rizzoli, della libreria Tasso nella nuova sede appena inaugurata a piazza Lauro n.18 a Sorrento, presentata dal dottor Carlo Alfaro che collaborerà con la libreria ad un ciclo di incontri letterari. Già dalla copertina si intuisce il tema del romanzo: in primo piano una teenager dai capelli biondi con aria sognante; sullo sfondo i capannoni commerciali lasciati vuoti dalla crisi alla periferia di Biella. La protagonista, Marina, è una ventenne bella e di talento che sogna di diventare famosa come cantante, e vive una contrastata storia d’amore con Andrea, che fa la scelta controcorrente di lasciare la città per ritirarsi in un casale in montagna ad allevare mucche e fare il formaggio, come il nonno. La storia parte dalla Valle Cervo, dove Silvia è nata e cresciuta, dalla strada provinciale n.100 che corre tra lanifici, magazzini, mobilifici, discount, vecchi ristoranti abbandonati. Una terra di nessuno, un “Far West” (questo, non a caso, è proprio il titolo del primo capitolo) che le generazioni precedenti hanno abbandonato, e che l’autrice avverte simile ad una vasta prateria americana. E’ da questa provincia con le sue valli che Marina sogna di fuggire, mentre Andrea vuole tornare alle origini. Sono due anime inconciliabili, Marina e Andrea, hanno due prospettive che si oppongono l’una all’altra, eppure si innamorano e non riescono a lasciarsi più. Entrambi devono superare un conflitto familiare, Andrea ha un padre autoritario e borghese, una madre molle e depressa, un fratello maggiore, Ermanno, il figlio “venuto bene”, che fa lo scienziato a Tucson per la NASA, mentre Marina ha un padre scellerato, che ha abbandonato la famiglia per le avventure facili, e una madre alcolizzata, che si addormenta nei bar. I due amanti si prendono, si lasciano, si ritrovano, si attraggono e respingono, entrambi mossi da un enorme sete di riscatto, per la vita che gli è toccata e che non volevano così. La loro storia è emblematica degli amori difficili, come tante delle storie di oggi. “Il mio romanzo racconta una grande storia di amore- ha detto l’autrice a Carlo Alfaro- nel nostro tempo di crisi, falsi miti e nuove prospettive”. Un romanzo di sostanza, una presentazione d’eccezione. Foto: Nino Casola
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