Il 22 marzo 2014 la professoressa Carmen Sicignano del Liceo “Publio Virgilio Marone” di Meta con gli alunni: Balsamo Marialuce, De Martino Chiara, Guida Mario, Morvillo Eliana, Stinga Luisa, d’Esposito Asia, D’Orso Marica, Gargiulo Daria , Aiello Erika, Ambrosio Giorgia, Amura Delia, Arpino Lidia, Cartella Marialaura, Ercolano Cristiana, Gargiulo Simona, Morelli Serena, Ochoa Rodriguez Katia, Ponticorvo Vittoria e Stinga Arianna hanno partecipato a Latina, alla XIX Giornata in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. La manifestazione è stata organizzata dall’Associazione “Libera”, allo scopo di far comprendere il “coraggio di aver coraggio”, come ha affermato a viva voce don Luigi Ciotti, dal palco di Piazza del Popolo. I ragazzi provenienti da tutta l’Italia, con striscioni e bandiere, hanno partecipato al corteo che si è snodato lungo le vie principali della città, manifestando la necessità della memoria e dell’impegno quotidiano contro i poteri criminali,il silenzio e la rassegnazione delle coscienze. I ragazzi, come ha riferito la professoressa Sicignano, hanno indossato magliette bianche precedentemente preparate come simbolo di innocenza delle vittime delle mafie, con nomi e scritte in nero sul cuore di ognuno di loro e con l’uva, come frutto di impegno civile di tutti, per testimoniare “la speranza di costruire, ogni giorno, con i nostri ragazzi, senza temere la verità, una società migliore”. “Abbiamo scelto di disegnare l’uva, come simbolo di vita e di unione, e le radici per rappresentare noi stessi”, riferiscono Giorgia e Marialaura, due liceali, “perché la memoria ci aiuta ma l’impegno fortifica”. Il pomeriggio, la delegazione metese lo ha trascorso presso il liceo classico “Dante Alighieri”dove gli alunni hanno potuto assistere allo spettacolo “Fuoco in Terra. Segnali di fumo all’ orizzonte”, scritto e diretto da Federico Ambrosiano con la collaborazione e la partecipazione del prof Franco Cuomo dell’ Associazione “Incanto acustico”. E’ stata allestita, infatti, una rappresentazione singolare: tra un cortometraggio di immagini di terre campane-pattumiere a cielo aperto, volutamente “mute”, senza voce di commento, inutile appendice di uno scempio di fuoco, e un dialogo anacronistico tra il filosofo e il camorrista, ricco di atroci verità nell’ attacco alle istituzioni, quelle silenti e conniventi, e intervento di una donna, per evidenziare con parole concrete e diapositive, dati e fatti di un sistema politico-sociale spesso omertoso, colluso e corrotto, triste realtà di un ambiente violato: diventato sporco e malato, con spaventoso aumento delle malattie tumorali ( come da studio dell’ “Ospedale Pascale” di Napoli), tragico effetto dell’ inquinamento prodotto per il lucro di sempre, di pochi. Un’altra giornata da non dimenticare per gli alunni che hanno dato, ancora una volta, con la loro presenza, testimonianza concreta di un impegno civile sempre più costante. “E’ stata un’esperienza molto coinvolgente”, dichiarano alcune alunne del Liceo Marone, “ma soprattutto utile; ha rafforzato il nostro modo di pensare, agire ed essere, ci ha dato la grinta necessaria per vivere senza paura o, per lo meno, per imparare ad affrontarla. Ci ha reso più coscienti di ciò che accade intorno a noi e che il nostro operato può davvero essere di aiuto a noi stessi come agli altri”.
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