1982: l’Italia calcistica festeggia il suo trionfo mondiale guidata in campo da Paolo Rossi e in panca da Bearzot; i Rolling Stones infiammano lo stadio San Paolo di Napoli con uno storico concerto, i giovani perdono la testa per il cubangolo, un antistress più che un nuovo rompicapo, in tv Canale 5 introduce la novità, assoluta in Italia, delle trasmissioni mattutine; con “Buongiorno Italia” di Marco Columbro e “Bis” di Mike Bongiorno, la rete Fininvest si configura come la prima emittente televisiva privata italiana, Gabriel Garcia Màrquez viene insignito del Premio Nobel per la letteratura. Ed il 1° febbraio, un giovane dj, Claudio Cecchetto, insieme ad altri soci e collaboratori, inforca cuffie e microfono in uno stabile in via Franchetti a Milano e “crea” Radio Deejay. Un anno dopo, l’emittente era già sugli schermi di tutti gli italiani con un innovativo format, ‘Deejay Television’, risposta patriottica al colosso Mtv. Nel 1984 la radio si trasferisce in via Massena, dove si trova ancora oggi, e inizia a espandersi su tutto il territorio milanese. Le novità arrivano soprattutto con l’introduzione di musica new wave della scena inglese. Fu così che Spandau Ballet, Duran Duran e Depeche Mode approdarono nel circuito musicale italiano. Nei primi anni ’90, l’abbandono di Cecchetto e il passaggio della Radio al gruppo editoriale L’Espresso. Nel 1996 Linus raccoglie l’eredità e il testimone di Deejay, diventando direttore artistico. La radio si rifà il look e viene scelta una nuova linea: più programmi e più personaggi da proporre agli ascoltatori. Così facendo, Deejay si conferma la top radio in Italia. Vi sbarcano Fiorello e Marco Baldini, con le loro dissacranti parodie in ‘Viva Radio Deejay’, l’ironico Nicola Savino e il pungente Trio Medusa. E ancora, la musica di Elio e le Storie Tese, la conduttrice Federica Panicucci, il giornalista Guido Bagatta, la comicità surreale de I Fichi d’India, Aldo Giovanni e Giacomo, il gossip al vetriolo di Platinette. Internet ha nell’ultimo decennio premiato Deejay Multimedia: dal 2008 al 2011 i podcast e i video del gruppo sono stati tra i più scaricati. Inevitabile,di conseguenza l’approdo della radio sul piccolo schermo. Chi pensava che le due cose fossero incompatibili e che anzi la vecchia radio non potesse avanzare pretese sulla “figlioccia” televisione si sbagliava di grosso. Deejay Tv, nata sul satellite nel 2003 e dal 2009 in “chiaro”, al posto di All Music, miete successi ed è seguitissima sia nelle abitazioni che nei locali e nei luoghi pubblici. Una carriera lunga trent’anni, trionfalmente festeggiati lo scorso 30 gennaio in un super show con vecchi e nuovi volti della emittente. Un’onda musicale che ha saputo evolversi e migliorarsi stando al passo con i tempi, in un’epoca in cui la radio ptiva lo strapotere del mezzo televisivo. L’originalità, la comicità e l’ottima musica hanno rappresentato un mix vincente, apprezzato dal pubblico. E allora, a mò di deejay urliamo al cielo “SU LE MANI, TANTI AUGURI RADIO DJ”.
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